giovedì 28 febbraio 2008

PUBBLICITA'

IO C'HO MESSO UN PO' A CAPIRLA!

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provali!!!




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venerdì 22 febbraio 2008

BARICCO LOVE!!!

preghiera di uno che si è perso, e dunque, a dirla tutta, preghiera per me.


Signore Buon Dio, abbiate pazienza, sono di nuovo io.
Dunque, qui le cose vanno bene, chi più chi meno, ci si arrangia, in pratica, si trova poi sempre il modo di cavarsela, voi mi capite, insomma, il problema non è questo.
Il problema sarebbe un altro, se avete la pazienza di ascoltarmi. Il problema è questa strada, bella strada questa che corre e scorre e soccorre, ma non corre diritta, come potrebbe e nemmeno storta come saprebbe, no. Curiosamente si disfa.
Credetemi (per una volta voi credete a me) si disfa. Dovendo riassumere, se ne va un po' di qua, un po' di là, presa da improvvisa libertà. Chissà.
Adesso, non per sminuire, ma dovrei spiegarvi questa cosa, che è cosa da uomini, e non è cosa da Dio, di quando la strada che si ha davanti si disfa, si perde, si sgrana, si eclissa, non so se avete presente, ma è
facile che non abbiate presente, è una cosa da uomini, in generale, perdersi. Non è roba da Voi. Bisogna che abbiate pazienza e mi lasciate spiegare. Faccenda di un attimo. Innanzitutto non dovete farvi fuorviare dal fatto che, tecnicamente parlando, non si può negarlo, questa strada che corre, scorre, soccorre, sotto le ruote di questa carrozza, effettivamente, volendo attenersi ai fatti, non si disfa affatto.
Tecnicamente parlando.
Continua diritta, senza esitazioni, neanche un timido bivio, niente.
Diritta come un fuso. Lo vedo da me. Ma il problema, lasciatevelo dire, non sta qui. Non è di questa strada, fatta di terra e polvere e sassi, che stiamo parlando. La strada in questione è un'altra. E corre non fuori, ma dentro. Qui dentro. Non so se avete presente: la mia strada.
Ne hanno tutti una, lo saprete anche voi, che tra l'altro, non siete estraneo al progetto di questa macchina che siamo, tutti quanti, ognuno a modo suo. Una strada dentro ce l'hanno tutti, cosa che facilita, per lo più, l'incombenza di questo viaggio nostro, e solo raramente, ce lo complica. Adesso è uno dei momenti che lo complica. Volendo riassumere, è quella strada, quella dentro, che si disfa, si è disfatta, benedetta, non c'è più. Succede, credetemi, succede. E non è una cosa piacevole. Io credo che quella vostra trovata del diluvio universale, sia stata in effetti una trovata geniale. Perché a voler trovare un castigo, mi chiedo cosa sia meglio che lasciare un povero cristo da solo in mezzo a quel mare. Neanche una spiaggia. Niente. Uno scoglio. Un relitto derelitto. Neanche quello. Non un segno per capire da che parte andare, per andarci a morire.
... So perfettamente qual è la domanda, è la risposta che mi manca.
Corre questa carrozza, e io non so dove. Penso alla risposta, e nella mia mente diventa buio. Così questo buio io lo prendo e lo metto nelle vostre mani. E vi chiedo Signore Buon Dio di tenerlo con voi un'ora soltanto, tenervelo in mano quel tanto che basta per scioglierne il nero, per scioglierne il male che fa nella testa, quel buio nel cuore, quel nero, vorreste? Potreste anche solo chinarvi, guardarlo, sorriderne, aprirlo, rubargli una luce e lasciarlo cadere che tanto a trovarlo ci penso poi io, a vedere dov'è.
Una cosa da nulla per voi, così grande per me. Mi ascoltate Signore Buon Dio? Non è chiedervi tanto, è solo una preghiera, che è un modo di scrivere il profumo dell'attesa. Scrivete voi dove volete il sentiero che ho perduto. Basta un segno, qualcosa, un graffio leggero sul vetro di questi occhi che guardano senza vedere, io lo vedrò. Scrivete sul mondo una sola parola scritta per me, la leggerò. Sfiorate un istante di questo silenzio, lo sentirò. Non abbiate paura, io non ne ho. E scivoli via questa preghiera con la forza delle parole, oltre la gabbia del mondo, fino a chissà dove. Amen

STRUGGENTE!

oceano mare

mercoledì 13 febbraio 2008

TRANQUILLI E' TUTTO A POSTO!

fate questo giochino è troppo divertente!!!!

http://web.freepass.it/cazzionario/test.htm

non leggete il mio è più divertente se improvvisate!

e questa è la mia....
.... Love Story

Un BELLO giorno di sole a/in PARIGI vedi la più ROMANTICO creatura che tu abbia mai visto. Il suo nome è MAX , ed ogni movimento di LUI ti cattura sempre di più. Allora ti rivolgi al/alla tua/o migliore amico/a BARBARA e dici, "Wow, Ha sicuramente il più SIMPATICA corpo che io abbia mai visto." In quel momento, LUI si gira verso di te e inizia a camminarti incontro!!! LUI dice, "Ho sentito che parlavi di me. Ho bisogno di parlarti, perchè credo che tu sia STUPIDA , E sarei molto contenta se tu venissi a/in MONTEGALLO con me a LEGGERE "Con un sorriso stupido sulla tua faccia dici, " POZZA I BE' " e vai con LUI . Quando finalmente arrivi a/in MONTEGALLO , LUI si muove verso di te, e ti da il bacio più intenso che tu ricordi. Vi state baciando appassionatamente quando senti un CACCIAVITE che ti colpisce alla testa. Apri i tuoi occhi e ti accorgi che ti ha rubato il portafoglio: sei proprio un pirla!








martedì 12 febbraio 2008

DONNE E LAVORO


c'è un pensiero fisso ultimamente che mi tormenta "è possibile avere un lavoro dignitoso e una famiglia contemporaneamente?". La risposta sembrerebbe banale e scontata "Certo che sì!", ma qual'è il prezzo da pagare, in un mondo governato da uomini che quindi spontaneamente a certe probelmatiche, proprio non ci arrivano! probabilmente hanno sempre trovato cucinato, stirato, pulito in casa loro e non riescono a capire che se io sto lì con loro 18 ore al giorno....
1- la mia casa non si autopulisce
2-non ho Assuntina che mi fa trovare tutto a specchio
3-mio marito si farà giustamente un'amante

Ora, spiegare tutte le volte, tutte queste cose (a mio avviso legittime) suona quanto meno ridicolo alle orecchie di un uomo! sembrano stupidaggini delle cose che, invece, per te, per i tuoi valori, le tue priorità non lo sono affatto.

Il risultato è che passi per lavativa perchè non vuoi lavorare il sabato e la domenica!
ma perchè?

Questa riflessione nasce dalla richiesta fattami alle 7 di sera di sabato di presentarmi da un cliente il giorno dopo alle 4 (cena compresa).
Dico la verità (lasciamo perdere le rivendicazioni sindacali), forse se fossi stata sola, sarei anche andata. Credo,però, di avere degli obblighi verso l'uomo che mi ha sposato, pensando di avere una moglie e non di vivere da solo!

Per non parlare dei miei ipotetici futuri figli per i quali provo già compassione!

Riporto un articolo che mi ha molto rincuorato di Marina Terragni, una bravissima giornalista che mi capita di leggere su "Io donna".


Una donna che lavora sodo, dopo tanto salire in carriera chiede al suo capo di spostarsi a lato, cioè di "flessibilizzarsi" un po'. Risposta di lui: "Il lavoro è questo, cara. O così, o a casa con i bambini". Ma no! Niente affatto! Il lavoro non è questo. Questo è il modo in cui lavorano gli uomini (tempi, modi, regole maschili). Adesso che in quei posti di uomini ci lavorano tante donne, e spesso più donne che uomini, il lavoro non può più essere questo. Le donne poi hanno sempre lavorato, e lavorano molto più degli uomini. Sapranno bene come si fa, anche senza riunioni alle otto di sera. Un'altra, un'importante giornalista, mi dice che per metà della giornata lei lavora in casa, magari anche sfaccendando, perché lo zen delle faccende domestiche libera la mente come poco altro al mondo, e nella sua testa fluiscono le idee. L'altra metà della giornata poi sta in redazione, dove però arriva carica di se stessa, salda nei pensieri che ha accumulato, capace di resistere alla forza del "già pensato" maschile. La capisco perfettamente. Il fatto è che le donne lavorano meno bene quando il loro cosiddetto "privato" è tenuto fuori dalla porta dell'ufficio, quando lì non riescono a portarci anche un po' della loro casa, e cioè in definitiva se stesse. Quanto alla scrittura per esempio, di cui io sono pratica: non puoi farcela a scrivere cose più di tanto sensate se non ti è permesso di dire qualche "io", o se stai chiusa in una brutta stanza con l'aria condizionata e le foto dei bambini appese in bacheca a perdere il tuo tempo - il tuo senso del tempo soprattutto-, giocando ai videogiochi tra una riunione e l'altra. Si scrive molto bene, invece, quando si riesce a stare prossime alla materia della vita, e le cose che vogliono essere dette vengono spontaneamente, come piccole creature che chiedono di passare attraverso di te. Io per esempio questa rubrica la sto scrivendo dopo aver lavato un pesante tappeto che ora sta sgocciolando al sole sul terrazzo. La cara amica Lia Cigarini dice che nei prossimi anni le cose politicamente importanti per le donne capiteranno nei posti di lavoro. Credo che abbia ragione.