martedì 12 febbraio 2008

DONNE E LAVORO


c'è un pensiero fisso ultimamente che mi tormenta "è possibile avere un lavoro dignitoso e una famiglia contemporaneamente?". La risposta sembrerebbe banale e scontata "Certo che sì!", ma qual'è il prezzo da pagare, in un mondo governato da uomini che quindi spontaneamente a certe probelmatiche, proprio non ci arrivano! probabilmente hanno sempre trovato cucinato, stirato, pulito in casa loro e non riescono a capire che se io sto lì con loro 18 ore al giorno....
1- la mia casa non si autopulisce
2-non ho Assuntina che mi fa trovare tutto a specchio
3-mio marito si farà giustamente un'amante

Ora, spiegare tutte le volte, tutte queste cose (a mio avviso legittime) suona quanto meno ridicolo alle orecchie di un uomo! sembrano stupidaggini delle cose che, invece, per te, per i tuoi valori, le tue priorità non lo sono affatto.

Il risultato è che passi per lavativa perchè non vuoi lavorare il sabato e la domenica!
ma perchè?

Questa riflessione nasce dalla richiesta fattami alle 7 di sera di sabato di presentarmi da un cliente il giorno dopo alle 4 (cena compresa).
Dico la verità (lasciamo perdere le rivendicazioni sindacali), forse se fossi stata sola, sarei anche andata. Credo,però, di avere degli obblighi verso l'uomo che mi ha sposato, pensando di avere una moglie e non di vivere da solo!

Per non parlare dei miei ipotetici futuri figli per i quali provo già compassione!

Riporto un articolo che mi ha molto rincuorato di Marina Terragni, una bravissima giornalista che mi capita di leggere su "Io donna".


Una donna che lavora sodo, dopo tanto salire in carriera chiede al suo capo di spostarsi a lato, cioè di "flessibilizzarsi" un po'. Risposta di lui: "Il lavoro è questo, cara. O così, o a casa con i bambini". Ma no! Niente affatto! Il lavoro non è questo. Questo è il modo in cui lavorano gli uomini (tempi, modi, regole maschili). Adesso che in quei posti di uomini ci lavorano tante donne, e spesso più donne che uomini, il lavoro non può più essere questo. Le donne poi hanno sempre lavorato, e lavorano molto più degli uomini. Sapranno bene come si fa, anche senza riunioni alle otto di sera. Un'altra, un'importante giornalista, mi dice che per metà della giornata lei lavora in casa, magari anche sfaccendando, perché lo zen delle faccende domestiche libera la mente come poco altro al mondo, e nella sua testa fluiscono le idee. L'altra metà della giornata poi sta in redazione, dove però arriva carica di se stessa, salda nei pensieri che ha accumulato, capace di resistere alla forza del "già pensato" maschile. La capisco perfettamente. Il fatto è che le donne lavorano meno bene quando il loro cosiddetto "privato" è tenuto fuori dalla porta dell'ufficio, quando lì non riescono a portarci anche un po' della loro casa, e cioè in definitiva se stesse. Quanto alla scrittura per esempio, di cui io sono pratica: non puoi farcela a scrivere cose più di tanto sensate se non ti è permesso di dire qualche "io", o se stai chiusa in una brutta stanza con l'aria condizionata e le foto dei bambini appese in bacheca a perdere il tuo tempo - il tuo senso del tempo soprattutto-, giocando ai videogiochi tra una riunione e l'altra. Si scrive molto bene, invece, quando si riesce a stare prossime alla materia della vita, e le cose che vogliono essere dette vengono spontaneamente, come piccole creature che chiedono di passare attraverso di te. Io per esempio questa rubrica la sto scrivendo dopo aver lavato un pesante tappeto che ora sta sgocciolando al sole sul terrazzo. La cara amica Lia Cigarini dice che nei prossimi anni le cose politicamente importanti per le donne capiteranno nei posti di lavoro. Credo che abbia ragione.

23 commenti:

cecy ha detto...

primaaaaaaaaaaa

cecy ha detto...

ora leggo.... grazie mire!!!!

cecy ha detto...

mire non farti schiacciare da una logica che è definita giustamente maschilista, non sei una lavativa se ti rifiuti di dare disponibilità totale, ma una donna sensata e intelligente che svolge il suo lavora in maniera più che soddifacente! la prossima volta chiedi a lui di rinunciare alla partita la domenica o cose del genere, con loro spesso la famiglia non funziona!

MERCURY ha detto...

è dura non mollare ogni volta!! ma ai miei principi non ci voglio proprio rinunciare!
già troppe volte ho sacrificato la mia qualità della vita!

La vita vera, non è qui alla scrivania!

MERCURY ha detto...

COMUNQUE CONFERMO, CHE LE IDEE MIGLIORI A ME VENGONO IL SABATO E LA DOMENICA MENTRE SFACCENDO! PROPRIO PERCHE' LA MIA MENTE E' LIBERA DI PENSARE O MENO!!

Anonimo ha detto...

secondo...




mica facile come questione...Secondo me è piuttosto impossibile concilliare lavoro e famiglia..Soprattutto se vuoi farlo a certi livelli...
Da qualche parte bisogna lasciar perdere...
E' inutile che continuiamo a dirci il contrario,se una donna vuole dei figli,il lavoro deve metterlo in secondo piano...Perchè anche se il tuo uomo ti aiuta,soprattutto i primi mesi,il bimbo è della mamma che ha bisogno,anche solo per mangiare....

Se una persona vuole fare carriera,bisogna che metta in secondo piano la famiglia...E se vuole la famiglia,sul lavoro non potrà mai eccedere,perchè magari c'è una collega o un collega che è pronto a prendere il tuo posto...Lo so che è triste...ma le cose girano cosi,è inutile che ci sforziamo di credere al contrario..

MERCURY ha detto...

ma secondo me, l'eccedere a volte serve non per far carriera ma proprio per tenerselo il posto di lavoro!

è assurdo! di questi tempi sei preso al cappio "dove credi di andare? ancora grazie se hai questo posto di lavoro! prostrati ogni giorno e ringraziami perchè ti do da mangiare!"

ma il lavoro non era un diritto costituzionale?

Anonimo ha detto...

...eh lo so,ma noi capi vediamo il rovescio della medaglia...

C'è tanta gente onesta che lavora con condizione di causa,ma tanti altri che se ne approffittano...Il difetto dei capi è non saper riconoscere queste persone...E quindi tratta in quel modo[cioè ringrazia DIo che ti do da mangiare]tutti,a prescindere....

MERCURY ha detto...

la differenza è che qualche tempo fa (ma poi chissà se in italia sia mai stato così) ero libero di scegliere da chi farmi sfruttare(sto generalizzando non tutti i capi sono così). Ora la paura di perdere lo stipendio ti fa abbassare le orecchie di molto! e...non è giusto!

Anonimo ha detto...

..non è giusto...Ma quello che ha fatto la mia dipendete a me lo è?
NO....alla fine da ambo le parti ci sono un sacco di problemi...E non si riesce a trovare un equilibrio....è difficilissimo,credimi...

Kaishe ha detto...

Comunque TERZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA...

Mile... fai proprio dei bei post... e molto fini nella presentazione...

Ne parliamo???... Ovviamente intendo dell'argomento...

Vorrei potervi dire che si può e che, dopo i primi anni - quando hai bimbi piccoli - arriva il momento del raccolto e tutta si sistema...

Invece sto sperimentando che non è così...

Dieci ore al giorno in ufficio (quasi ogni giorno) ti portano a trascurare qualcosa... e le opzioni sono solo due: Te stesso o il partner...

In questi giorni mio marito mi si è rivoltato contro perchè da una decina di anni mi sono imposta per avere spazi miei (che prima non ho MAI avuto)...

Quindi... lotta in ufficio, dove devi dimostrare ogni giorno di meritare ciò che hai... mentre i maschi non lo devono fare se non una volta al raggiungimento dell'obiettivo...
Lotta in casa per far capire che vuoi VIVERE e non solo sopravvivere...

Ecco!

MERCURY ha detto...

MI VIENE DA PIANGERE!!

HAI DETTO BENE KAI! E' UNA LOTTA COSTANTE! PER ME, POI CHE DI NATURA MI ACCANTONO PER FARE FELICE GLI ALTRI...PENSO CHE,INEVITABILMENTE TRA UN PO' SCOPPIERO'!
MA QUAL'E' L'ALTERNATIVA? CON UNO STIPENDIO NON SI VIVE E QUELLO CHE FACCIO TUTTO SOMMATO MI PIACE!

MI SENTO IN COLPA SE LAVORO E TRASCURO LA MIA FAMIGLIA!
E MI SENTO IN COLPA SE STO A CASA E HO DETTO NO AL LAVORO

(PIU' LA PRIMA CHE LA SECONDA VERAMENTE).

NON ME LA SENTO DI FARE PROGETTI DI
AMPLIAMENTO DELLA FAMIGLIA...PERCHE'...CHE SENSO HA FARE DEI FIGLI CHE NON VEDRO' CRESCERE! BHUUUU!!

ANDREI A FARE L'OPERAI PART-TIME! DAVVERO!
....MA NON MI PRENDONO PERCHE' SONO TROPPO ANZIANA E TITOLATA!

Kaishe ha detto...

Mile... io gho parlato solo del negativo... e della fatica...
Ma ti garantisco che, se il padre collabora, i figli li seguiamo più noi che lavoriamo che tante che dedicano loro ben poco di se stesse.


Vedere quelle "casalinghe" che la mattina tra accompagnare i figli a scuola, caffè con le loro "colleghe", spesa e shopping rientrano a mezzogiorno e non stanno certo a curare il pranzo... il pomeriggio ci sono le trasmissione di "servizio" e i figli sono pregati di stare zitti, la sera devono spiegare al marito quanto sono stressate... e TUTTI zitti...

Ecco, ho "caricato" anche questa immagine... ma per dirti che l'equilibrio può non esserci anche nelle situazioni FACILI...

I primi anni sono faticosi... ma in 2 si può tirar su dei bambini che rispecchiano di essere stati seguiti e amati come dovrebbero essere tutti...

MERCURY ha detto...

...forse perchè avevo sognato altro e perchè non volevo fare gli errori che rinfaccio a mio padre!
quante cose si capiscono crescendo!
...ma sono certa che farcela è possibile!

Daniela ha detto...

....Milena...che quesito!!io sono stata una mamma lavoratrice e penso che sia molto faticoso ma possibile conciliare le due cose...poi le variabili sono infinite...dipende anche dagli orari di entrambi, dagli aiuti sui quali puoi contare...
io penso che la mia situazione fosse particolarmente difficile: per i primi 6 anni mio marito lavorava in trasferta, partiva il lunedì e tornava il venerdì sera, l'unico aiuto era mia madre che però abita a 18 km e non ha la patente e io lavoravo a 50 km da casa...uscivo la mattina alle 8 e rientravo non prima delle 19, lo stipendio almeno era ottimo, ma il tutto era troppo stressante....ho dovuto chiedere l'avvicinamento e il part-time, ho ottenuto tutti e due, ma ovviamente il lavoro non era più lo stesso, nel momento stesso in cui chiedi il part-time il lavoro che ti viene offerto non è più un lavoro nel vero senso della parola, ma un lavoro di contorno, di rifinitura, addirittura nell'ultimo periodo facevo la centralinista, archivista,ecc...ista!!lì inizi a chiederti se ne vale la pena...fai un lavoro che non ti piace e non ti dà nessuna soddisfazione, arrivi a casa e trovi il caos, e tu cerchi di arrabattarti x fare tutto...

Daniela ha detto...

...credo comunque che il nocciolo stia tutto lì...se il lavoro ti piace riesci a fare tutto, quando non ti piace o non te lo fanno piacere più iniziano i problemi...io non credo che i miei figli siano stati trascurati, forse hanno mangiato una pizza in più se non ero riuscita a fare la spesa, ma non sono queste le mancanze...io mi sono sentita veramente in colpa solo quando erano ammalati e li caricavo comunque in macchina per portarli dalla nonna ( e magari mi dovevo fermare, come è capitato, 6 volte a farli vomitare, poi arrivi in ufficio stravolta, con 6 minuti di ritardo e ti dicono:è questa l'ora di arrivare?), oppure arrivavo a casa e la trovavo con 39.8 di febbre stesa sul divano...lì mi chiedevo: perchè...è giusto continuare così? ne ho bisogno? quando mi sono risposta che non ne avevo bisogno, nè in termini economici, nè purtroppo in termini di soddisfazione personale...ho mollato!!non mi sono mai pentita, ma è facile non pentirsi quando lasci dietro di te il vuoto assoluto...vedo e sento spessissimo alcuni dei miei ex colleghi con i quali avevo un ottimo rapporto, ho cancellato il direttore commerciale che mi ha portato ad odiare il lavoro che facevo e proprio in questi giorni parlando con mio marito gli dicevo che riprenderò a lavorare solo se ce ne sarà bisogno economicamente, altrimenti continuerò con un'attività di volontariato iniziata da qualche mese e che mi dà molte più soddisfazioni....

MERCURY ha detto...

...ecco, presagivo già quei sensi di colpa! che ho anche con mio marito quando rientro tardi e non faccio in tempo a fare una cena decente.
Non avrò la possibilità di scegliere nè il part time,nel mio lavoro non ha alcun senso, nè di non lavorare (lo stipendio misero di un operaio non basta).

....mi sento un pò soffocare, ma andrò avanti per la mia strada!

quello che mi chiedevo è se è proprio inevitabile per una donna dover seguire ritmi e tempi degli uomini e doversi sempre giustificare come una cretina.
Inevitabilmente, anche per cultura nazional popolare, i ruoli sono diversi!

MERCURY ha detto...

Dany, certo che tu non avevi molte alternative! eri praticamente sola!! io so che almeno uno di noi due starà con loro!

anche se a soffrire è anche spesso la vita di coppia. Io la sera appoggio la testa sul divano e ronfo...per quanto mi sforzi di restare sveglia, parlare, ridere, guardare un film, fare sesso, ecc....

Lindylinda ha detto...

ma sorella.. che problemi mi fai mettere oggi!!!

.. io prima della malattia lavoravo la mattina in assicurazione, pomeriggio in piscina e sera alle terme...

.. studiavo, avevo il moroso, vivevio sola.. ah.. si.. avevo pure l'amante.. CHE E' IMPEGNATIVA COME COSA E'???

.. dopo al malattia ho DOVUTO cambiare vita... Altri ritmi, altri vestiti, altri orari...

... DA Lì CAPISCI CHE NON SI PUò ESSERE SCHIAVI NE' DI UN LAVORO, Nè DI UNA CASA..


.. io lavoro il minimo indispensabile x vivere.. Il resto, cerco di godermi sta vita.. E se avessi la fortuna di avere dei figli, cercherei di godermeli il più tempo possibile...

.. ovviamente noi non usciamo mai per un cimema, mai per un pub, cene con amici spessissimo a casa, niente pizzeria, pochi ristoranti, ZERO VIAGGI, ZERO SHOPPING se non in saldi, abbiamo un mutuo basso, mio marito guadagna benino, percepiamo un affitto garantito.. e io lavoro un sacco in nero..

.. .. ..


.. ma davvero la casa la lascio piuttosto andare...




.... SE HO UN PO' DI TEMPO PREFERISCO STARE CON VOI, LEGGERE, SCRIVERE....


.. la casa la pulisci e poi si risporca, no?

Quindi pulisco, ma non sono maniaca... Ho anche avuto al fortuna che mio marito la pensa come me... la casa deve essere comoda e confortevole, non uno specchio!!!


Che poi, diciamocelo, un po' di polvere sui mobili fa pure VISSUTO, no?

MERCURY ha detto...

sorella...la mia ultima preoccupazione è la pulizia della casa! orami ho stabilito dei minimi sindacali ad orari e giorni ben precisi! ci manca ancora che la domenica la passi a lucidare....e il conte, essendo un santo, non fiata!

il dilemma era + esistenziale!
cioè...IO NON VOGLIO SCEGLIERE! VORREI CHE GLI UOMINI CAPISSERO CHE LE DONNE HANNO ESIGENZE DIVERSE...COME AD ESEMPIO ANDARE DAL PARRUCCHIERE!

Daniela ha detto...

Ben detto Linda!!! anche adesso che non lavoro preferisco la passeggiata alla pulizia dei vetri!!
io nel lavoro non ero subordinata ad un uomo, anzi avevo un galoppino che doveva imparare...il mio stipendio era equiparato a quello di un uomo, e sono convinta che in quel momento io valessi tale e quale ad un uomo...i problemi sono arrivati con il matrimonio e i figli, ma non era cambiato il datore di lavoro, ero cambiata io...tenevo di più alla famiglia che al lavoro...quindi penso sia un problema più che altro di cultura o forse di carattere....io per carattere mi spendo molto per gli altri....

MERCURY ha detto...

...infatti sabato pensavo che se sopra di me ci fosse una donna, sarebbe tutto + semplice!!

Cri ha detto...

La mia vita è lavoro ed è vero che il lavoro è questo, anche se noi donne non vorremmo sia per forza questo. Passo un fottio di ore in ufficio e se decido che per una settimana voglio uscire "presto" (che, per intenderci significa alle 19.30-20.00) incomprensibilmente il mio lavoro viene incrementato a vista d'occhio con sensi di colpa e tutto quello che mi fa sentire una cacca e quindi resto. Sbaglio, ma ho le mie soddisfazioni. Arriverà il giorno in cui mi romperò le balle e starò a casa, il giorno in cui avrò un marito e dei figli... e allora dovrò scegliere... e sceglierò sicuramente la famiglia..... seppur abbia messo per anni il sangue nel mio lavoro, seppur abbia portato una ventata di novità e guadagno alla mia ditta in questi anni... è così.... e si può così sognare che il mondo cambi..... io sono abbastanza pessimista su questo punto... poi spero di sbagliarmi...