giovedì 9 aprile 2009

ci provo

cerco di spiegare cosa sta provando un abruzzese, ora che il fronte si avvicina.

qui le scosse si sentono tutte, almeno quelle più forti, ma a differenza di un aquilano io ho ancora un tetto sopra la testa e la lucidità e la possibilità di scrivere.

La prima notte è stata tremenda, perchè ti coglie alla sprovvista, nel pieno del sonno...e poi è strano, invece di diminuire dopo pochi secondi aumenta...sono gelata nel letto con gli occhi pieni di lacrime, il letto va di qua e di là, sento mio marito che ripete "stai calma", sento l'armadio che si apre e sento le serrandine che scricchiolano e sbattono; penso a mio figlio poi ai miei genitori e finalmente passa. ma ho già il terrore di quello che ci aspetta, non ho voglia di sentire altre mille scossette di assestamento. Nel frattempo ci alziamo e controlliamo che sia tutto ok, risistemiano i soprammobili....ma la notte ormai è andata e sono solo le 3.32.

La mattina apprendiamo del disastro, ma ancora siamo relativamente tranquilli...anche se l'Aquila è qui dietro, quante gite fuori porta abbiamo fatto in questa bella provincia...

Si susseguono giorni strani, la sera a casa ci guardiamo e non sappiamo che fare. Lasciar vincere le paure e l'irrazionalità e scappare non dormire in casa, oppure essere realisti e pensare che qui difficilmente succederà qualcosa! preparo piccoli accorgimenti...i giubbini a portata di mano, sposto le sedie per la fuga, ma dentro di me già so che se sono a letto è lì che resterò....gelata dalla solita scossa elettrica che parte dalla base del collo e arriva ai piedi, per poi fermarsi nella pancia, dove scatena un forte senso di malessere. Non se neanche più se sia paura....

Ma la cosa più tremenda in assoluto è stata stanotte. Un tormento continuo, stile arancia meccanica la terra ti costringe a tenere gli occhi sbarrati e i sensi vigili. A mezzanotte e cinquanta, alle 2,58, alle 5.15, alle 6.30 e alle 6.43....non importa la forza, questi sono stati i nostri dolci dondolii,queste le nostre scariche elettriche...mio figlio, mamma, papà, i nonni...l'armadio, le serrandine, la bottiglietta dell'acqua, questo letto ormai ostile che sbatte....il solito rituale! che cosa devo fare??
sempre di notte sto infame, quando sei più inerme...

Alla fine mi sono alzata, ma sono sfinita come dopo un incontro di pugilato. Chiamo i miei perchè ora sono sola e odio questo silenzio. RAccatto per l'ennesima volta i soprammobili. Che cosa devo fare? come un automa vado in ufficio molto prima del solito! e mi colpiscono i volti delle persone, tutti sono stanchi, hanno i volti tirati, nessuno ma proprio nessuno sorride....

mi rimbomba nella testa la voce di una vecchina che si aggrappa ad un soccorritore:"figlio aiutami, non c'ho più niente; manco i denti c'ho più stanno là dentro"

Il fronte adesso punta verso nord-est. che cosa devo fare?

io stasera preparo la mia valigetta...così...tanto per non sentirmi completamente inerme!
tieni duro mamma, la tua mamma ti protegge...forse....